Tim Cook, CEO di Apple, avanza un’opinione molto interessante sulla realtà aumentata (AR), valutandola in chiave ancora più funzionale rispetto alla realtà virtuale (VR).
Da una parte quest’ultima estranea l’individuo dal mondo reale creandone uno fittizio, potenzialmente allontanandolo dalla società. La realtà aumentata invece non pone una distanza tra noi e il mondo, ma aumenta il potenziale della realtà, una realtà che rimane di fondo la stessa.
Di conseguenza tale tecnologia è facilmente inquadrabile come uno strumento prezioso in diversi ambiti.
In questo articolo vorremmo concentrarci su quanto essa possa tornare utile nell’organizzazione di eventi e in diversi ambiti di business.
Passiamone in rassegna alcuni vantaggi:
- Maggior coinvolgimento
- Ottimizzazione di spazi, tempi e risorse
- Valorizzazione dei contenuti
- Testing efficiente
Maggior coinvolgimento
Immaginate la presentazione di un progetto di un nuovo centro commerciale.
Se ne parla, se ne spiega la locazione, se ne raccontano i negozi e le attività che si troveranno al suo interno. Parole, parole, parole. Magari anche proiezioni della pianta e immagini digitali del progetto.
Quanto a lungo riuscireste a mantenere la vostra attenzione, anche se l’argomento vi dovesse interessare?
Ora immaginate la medesima presentazione dotata di visori – nel caso della realtà virtuale – (ne abbiamo parlato qui), o di tablet e smartphone – nel caso della realtà aumentata.
Immaginate di poter indossare o usare tali dispositivi per visitare virtualmente il centro commerciale e valutarne gli spazi.
In che modo cambierebbe il vostro livello di coinvolgimento?
Prendiamo in prestito le parole della Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo:
«Pensiamo che AR e VR abbiano il potenziale di trasformare il modo in cui interagiamo con ogni settore merceologico e industriale e crediamo che trasformerà nello stesso modo il punto di vista dei consumatori e delle aziende»
Nel caso degli eventi, “trasformare” si traduce sempre nel verbo “ottimizzare”.
Le possibilità che tali tecnologie conferiscono a manifestazioni come presentazioni, festival e workshop, sono molte e ancora inedite!
Ottimizzazione di spazi, tempi e risorse
Al posto di adibire un palco dell’evento ad un solo topic (cioè l’argomento/tema trattato), la realtà virtuale permetterebbe di cambiare setting (ovvero l’allestimento) in base alle necessità del momento.
Così facendo si possono economizzare spazi ed investimenti.
Considerando che tali tecnologie possono aiutare a livello gestionale-organizzativo, per guidare l’orientamento all’interno di un percorso fieristico, si potrebbe ricorrere a display digitali.
Ciò permetterebbe di evitare di inserire segnaletica e depliants cartacei – riducendo l’impatto ambientale.
Se sviluppati bene, i programmi installati in questi dispositivi digitali andrebbero ad ottimizzare i flussi: le persone capirebbero più facilmente dove dirigersi, senza causare disordini e code d’attesa presso gli info-point.
Presentare un progetto servendosi della realtà aumentata o virtuale in riunioni d’ufficio risulterà via via sempre più funzionale. Non si renderà più necessario l’affitto di spazi appositi né lo spostamento in loco dei partecipanti.
La realtà virtuale inoltre accelera il processo di RFP. La Request For Proposal è un documento commerciale che sollecita le offerte di appaltatori qualificati per completare un progetto.
Questo perchè utilizzando la VR si facilitano i contatti tra i gestori dei locali e gli organizzatori di eventi e mostrare, attraverso l’utilizzo di Social Tabs e strumenti di creazione di diagrammi fotorealistici 3D.
Valorizzazione dei contenuti
Qual è il potenziale inespresso di ciò che ci circonda?
Vi sarà capitato di visitare un museo oppure una mostra, giudicando ottimamente il contenuto ma notando qualche lacuna dal punto di vista organizzativo.
L’insoddisfazione che deriva dalle alte aspettative rivolte al settore dei beni culturali è piuttosto diffuso, soprattutto in Italia. Ogni volta che un visitatore esce da un museo insoddisfatto, l’intero comparto culturale viene danneggiato.
Se invece si utilizzassero al meglio i mezzi che la tecnologia offre, si guadagnerebbe in valorizzazione, in proventi – derivanti da un aumento delle visite – e in vantaggio competitivo – dato dall’aver colto la sfida dell’innovazione.
Testing efficiente
L’efficacia di queste tecnologie è comprovata anche nel settore industriale e produttivo.
Immaginiamo che si voglia apportare una modifica a un’automobile già presente sul mercato.
L’equipe tecnica potrebbe porsi alcune domande: il risultato finale piacerà al pubblico? Questa variazione sarà utile? Infine, le persone acquisteranno il nuovo modello?
Con le modifiche virtuali del modello 3D, sia il reparto creativo che i clienti potrebbero valutare l’automobile anche senza la necessità di produrre un prototipo reale.
Con l’indice di gradimento raggiunto, l’idea potrebbe essere potenzialmente approvata e da lì si darebbe l’avvio alla produzione effettiva. Tutto ciò permetterebbe un risparmio su tempi e costi di produzione non indifferente, riducendo il rischio di investimenti improduttivi.
I casi proposti fanno riferimento a grandi aziende che hanno a disposizione fondi consistenti e molte possibilità.
Tuttavia, ciò non deve scoraggiare le PMI dall’implementazione graduale delle tecnologie offerte dal mondo dei bit.
Una tale predisposizione al cambiamento e all’innovazione – che il team Digityze abbraccia dal giorno “uno” – garantirebbe alle attività un grande vantaggio competitivo.
In che modo? Innanzitutto per le 4 ragioni sopra esposte.
In secondo luogo per un motivo più generico: la percezione che il pubblico ha delle aziende, la cosiddetta brand image. Un’attività che si tiene al passo coi tempi, che innova pur mantenendo la propria coerenza, che accoglie la novità, è simbolo di intraprendenza e flessibilità.
Tali valori confluiscono senz’altro nella lista di motivi per cui un’azienda possa crescere, migliorare i propri prodotti o servizi e conquistare il mercato.