Sempre più spesso si sente parlare di mostre, musei ed esibizioni artistiche in formato digitale.
Un esempio è “Let’s Get Digital!“, l’exhibition temporanea di NFT presentata a Palazzo Strozzi (Firenze).
Questo recente acronimo indica i Non Fungible Token.
Nella città toscana sono presentati sottoforma di “arte digitale” opere virtuali realizzate ed esposte su display, come dimostra la foto in basso.
Tuttavia, associare tali “certificati” esclusivamente al campo artistico è ormai riduttivo. Questo perché le potenzialità, soprattutto future, degli NFT sono diverse e intriganti.
Cos’è un NFT?
La traduzione italiana di Non Fungible Token è gettone non copiabile, ossia qualcosa di unico che non può essere sostituito in quanto dotato di:
- codice di identificazione unico
- metadati che lo distinguono dagli altri gettoni
Tali token sono inoltre basati sulla tecnologia blockchain, un tipo di finanza decentralizzata (DeFi), la quale permette di eseguire transazioni senza interventi esterni.
Oggi si sente parlare di NFT perlopiù in relazione alla speculazione.
Attualmente, in effetti, i Non Fungible Token si configurano spesso come cryptoart, ossia opere d’arte digitali la cui compravendita (sviluppatasi a partire dal 2014) prevede appunto lo scambio tramite cryptovalute.
Anche se la cryptoart è l’oggetto di speculazione più diffuso, si vendono e acquistano anche articoli di giornale, tweet, canzoni, meme, brevi video sportivi, figurine da collezione – sempre in forma digitale.
Se siete curiosi di scoprire le diverse tipologie di NFT, potete dare un’occhiata al più grande marketplace che si occupa della loro compravendita: OpenSea.
Oltre la speculazione: i vantaggi degli NFT
Per adesso è ancora legittimo concepire gli NFT (quasi) soltanto in ottica speculativa, in quanto la loro utilità legata ad altri ambiti è ancora agli esordi.
È ragionevole pensare che la piena funzionalità degli NFT potrà essere sfruttata a pieno solo col passare del tempo, con la diffusione di questi token e la loro implementazione in altri settori: legale, scientifico, musicale, cinematografico, del mercato immobiliare, del design, ecc.
Riguardo il potenziale dei Non Fungible Token, Forbes ha scritto un articolo che illumina la questione sotto un altro punto di vista. S’intitola “Il futuro degli NFT dopo l’hype” – dove hype indica un picco di curiosità e interesse verso tali token.
Analizziamone i passaggi principali:
- «gli NFT potrebbero essere usati in maniera più estesa, anche se in modi non così appariscenti» come quelli riscontrati finora. Potrebbero avere numerose applicazioni pratiche, «a patto che si risolvano alcuni importanti problemi che li riguardano»;
- tali certificati digitali «possono offrire modi più efficienti di condurre gli affari […]. Le transazioni possono potenzialmente avvenire con più velocità e facilità» grazie alla tecnologia blockchain. Quest’ultima registra anche «tutte le transazioni connesse all’NFT e alla proprietà che rappresenta», il che è una grande opportunità per il copyright. Diventando il collegamento tra l’acquisto e il certificato di proprietà del prodotto diretto, le revenue ricevute da un artista sarebbero più commisurate al suo successo;
- «In terzo luogo, gli NFT possono includere i cosiddetti “contratti intelligenti” o più comunemente definiti smart contract: codici che possono intraprendere automaticamente azioni in determinate condizioni. Il concetto è quello di un insieme di regole automatizzate e auto-applicate che non possono essere ignorate o saltate».
La sfida dell’innovazione: conoscere le applicazioni pratiche degli NFT
Occorre adesso non farsi condizionare dalla diffusa opinione che scredita questi “certificati digitali” conferendo loro un valore solo economico o di collezionismo.
È nostro dovere imparare a conoscere le novità tecnologiche nelle loro principali ricadute, per adoperarle scientemente e trarne il massimo vantaggio.
La sfida di oggi è infatti quella di non retrocedere di fronte all’innovazione, sebbene sia necessario essere consapevoli dei rischi che essa si porta dietro, come ogni altra tecnologia.
Imparando a conoscere il mondo degli NFT, si comprenderà che lo scopo di un’azienda che acquista tali token non dev’essere per forza una futura rivendita ad un prezzo più alto.
Digital Mosaik in questo articolo analizza lucidamente questo aspetto, riportando esempi interessanti: