I nostri antenati più lontani si spostavano unicamente a piedi, in seguito hanno realizzato che il cavallo poteva farlo al posto loro, poi si è collaudato il viaggio in calesse e a seguire in treno, con le automobili, gli aerei. Abbiamo addirittura superato l’atmosfera con dei razzi spaziali.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi: cosa verrà dopo?
Tuttavia è difficile anche solo concepire una modalità di trasporto più avanzata della navicella spaziale.
In questo articolo parleremo del turismo virtuale.
Cos’è il turismo virtuale
Questa tipologia di viaggio permette di visitare spazi reali o di fantasia senza la necessità di muoversi di un solo passo.
Servendosi di visori VR, la tecnologia virtuale offre l’opportunità di tornare indietro nella memoria per visitare il proprio paese d’origine, accedere a musei di fama mondiale, godere del panorama delle cime più alte del mondo o della visuale sottomarina della barriera corallina, fino a esplorare la superficie di Marte.
Insomma, viaggiare fino a migliaia e migliaia di kilometri di distanza, ma comodamente dalla propria abitazione.
Funzioni e vantaggi
Booking ogni anno conduce una ricerca sulle previsioni di viaggio, intervistando oltre 24 mila persone sparse in 32 paesi. Da essa quest’anno sono emersi diversi insights interessanti sul mondo della tecnologia, consultabili a questo indirizzo.
A partire da essi è possibile delineare funzioni e vantaggi del turismo virtuale:
- Ispirazione: il 43% degli intervistati ha dichiarato che sarebbe interessato ad utilizzare la realtà virtuale per trarre ispirazione sui viaggi da fare;
- Anteprima: il 46% dichiara di essere più incline a visitare una nuova meta dopo averne avuto un assaggio virtuale;
- Esperienze inedite: i sondaggi hanno registrato un grande entusiasmo da parte del pubblico nel voler provare i viaggi virtuali: più di un terzo (35%) conferma infatti di voler fare un’esperienza di viaggio nella realtà virtuale o aumentata;
- Inclusività: viaggiare virtualmente non richiede spostamenti fisici. Lo ribadiamo per evidenziare come, in tal modo, anche le persone impossibilitate a muoversi perché anziane, affette da disabilità o soggette a vincoli economici, parentali o di qualsiasi sorta, hanno la possibilità di esplorare il mondo intero;
- Versatilità: il turismo virtuale potenzialmente si adatta anche alle preferenze più particolari dei viaggiatori, garantendo la soddisfazione di ogni tipologia di utente.
“Non è la stessa cosa”: cosa ne pensa la gente
Nonostante le straordinarie potenzialità, il turismo virtuale non convince la maggior parte delle persone (60%, stando alla ricerca di Booking), secondo cui viaggiare nella realtà virtuale non è appagante come farlo di persona.
Insomma, non è ancora arrivato il momento di piena affermazione del turismo virtuale; come ogni nuova tecnologia, ci vorrà ancora un po’.
Se siete scettici o preoccupati che tale modalità ci “impigrirà” tutti, vi invitiamo a vederla da un’altra prospettiva. Noi di Digityze, che con le tecnologie AR e VR lavoriamo quotidianamente, non riteniamo che la realtà virtuale inibirà la volontà di pianificare un viaggio e di muoversi concretamente intorno al mondo. Probabilmente, come avvenuto già per altre tecnologie, essa ridefinirà le modalità di viaggio e ne completerà l’esperienza.
Concentriamoci quindi su quali fenomenali scenari il turismo virtuale può aprire le porte.
Esempi: esplorare il nostro pianeta
Oggi, oltre all’avere lo scibile umano in tasca, abbiamo anche l’intero pianeta Terra.
A fornirci tale opportunità è Google Earth VR, uno strumento che si serve della realtà virtuale per consentire all’utente di visitare ogni angolo di mondo. Il sito presenta così il suo progetto:
Se si preferiscono invece i viaggi nel tempo, la piattaforma di gioco Steam offre numerosissime possibilità di viaggi storici: visitare l’Impero Romano, una città medievale, l’Inghilterra vittoriana, e molti altri ancora.
Esempi: esplorare mondi di fantasia
I viaggi nella realtà virtuale possono riferirsi alla realtà concreta, oppure a mondi derivanti dalla fantasia di strambi personaggi visionari come Dalí.
Se siete in possesso di un visore VR, beh, non vi serve altro che indossarlo e godervi l’esperienza.
Una sfida per il futuro: la realtà virtuale tangibile
L’articolo redatto da Booking suggerisce inoltre che, con l’avanzare delle interfacce con feedback tattile, i viaggiatori virtuali potranno presto sentire la sabbia tra le dita dei piedi e il sole sulla pelle senza dover uscire di casa.
L’UE ha per esempio finanziato e concluso nel 2022 il progetto H-Reality finalizzato a esplorare e testare l’applicazione della realtà virtuale tangibile, servendosi di tecnologie quali le vibrazioni e gli ultrasuoni.
Forti del fatto che senza il tatto le esperienze risultano vuote, le realtà virtuali false e le interfacce uomo-computer poco intuitive, la vision del team è quella di essere i primi a dotare gli oggetti virtuali di una presenza fisica, fornendo una realtà virtuale e aptica, ossia tattile, rivoluzionaria.
Non possiamo ancora delineare chiaramente gli effetti psicologici e sociali di una tale innovazione tecnologica. Tuttavia possiamo stare sicuri che avremo, in quanto esseri senzienti e razionali, la possibilità di fare uso di questi servizi in maniera critica, oltre che vantaggiosa.
Voi cosa ne pensate? Sareste turisti scettici o curiosi davanti al potenziale della realtà virtuale?